Remy Absalon vince la Superenduro di Finale, ottimo terzo Davide Sottocornola
Grande weekend di mountain bike a Finale Ligure per l’ultima tappa del circuito Superenduro 2011, la tappa più prestigiosa della stagione dopo l’Enduro delle Nazioni di Sauze d’Oulx.
La starting list dell’evento era da Coppa del Mondo: Dan Atherton, Marco Aurelio Fontana, Nico Vouilloz, Tracy Moseley. Non vanno dimenticati neanche il grande Richie Schley e tutti gli specialisti italiani: Andrea Bruno, Davide Sottocornola, Alex Lupato, Vittorio Gambirasio e i tanti altri interpreti italiani della disciplina.
In programma c’erano sei prove speciali divise su un anello da ripetere due volte, alcuni dei percorsi più belli del finalese e alcune delle salite più toste per riprendere quota.
Il via sabato sera con il prologo cittadino più da spettacolo che da classifica e poi la stupenda giornata di domenica tutta nel segno del bel tempo e del divertimento.
Vittoria per Remy Absalon uno dei veri specialisti della disciplina, alle sue spalle il grande Nicolas Vouilloz che ormai corre per divertirsi, figuriamoci se corresse sul serio!
Alle loro spalle il primo degli italiani, Davide Sottocornola, che ha corso una gara perfetta che premia i suoi sforzi e quella di tutti gli altri italiani che nelle ultime quattro stagioni hanno creduto fortemente nella disciplina dimostrando, ancora una volta dopo Sauze, di essere in grado di tenere testa ad atleti ben più accreditati.
Tra le donne vittoria per Tracy Moseley, Campionessa del Mondo 2010 e vincitrice della Coppa del Mondo 2011 di downhill (giusto per citare le ultime vittorie), seguita dalla slovena Tanja Zakelj (vincitrice del Mondiale di cross country Under23 in Val di Sole 2008) e l’italiana Louise Paulin.
Per tutte le classifiche di giornata visitate il sito dei cronometristi.
Andrea Bruno, dopo il titolo italiano e il titolo delle gare SPRINT si è aggiudicato anche la vittoria dell’intero circuito PRO 2011, un vero cannibale!
Un ottimo risultato per il Superenduro, disciplina che si è ritagliata in poche stagioni uno spazio sempre maggiore di appassionati e di specialisti, che si è diffusa in diversi stati sull’onda di quanto fatto dai francesi e da noi italiani, tanto da far pensare all’UCI di organizzare una Coppa del Mondo in stile enduro, forse un pò presto, ma la dice lunga sulle possibilità di diffusione della disciplina e per una volta noi italiani siamo tra i padrini e tra i primi ad averla praticata.